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Microsoft abbraccia il Passwordless: riflessioni

Negli ultimi decenni, le password sono state il pilastro della sicurezza digitale, ma la loro efficacia è ormai messa in discussione da vulnerabilità intrinseche e da un panorama di minacce in continua evoluzione. Microsoft ha annunciato una svolta epocale: a partire dal 2025, tutti i nuovi account Microsoft saranno creati senza password, segnando un passo decisivo verso un’autenticazione passwordless. In questo approfondimento, analizziamo le motivazioni, il funzionamento tecnico e le conseguenze di questa transizione.

Perché abbandonare le password?

Le password presentano criticità note e ben documentate:

  • Debolezza intrinseca: password semplici o prevedibili (“123456”, “password123”) sono ancora molto diffuse, facilitando attacchi di brute force e dizionario.
  • Riutilizzo: la pratica comune di riutilizzare password su più servizi espone a compromissioni a cascata.
  • Phishing: le password sono facilmente sottratte tramite attacchi di social engineering e siti contraffatti.
  • Gestione complessa: la necessità di ricordare molteplici password porta a reset frequenti e frustrazione.

Microsoft stima che oltre l’80% degli attacchi informatici sfrutti proprio queste debolezze, rendendo urgente una soluzione più robusta.


Cos’è l’autenticazione passwordless?

La passwordless authentication elimina l’uso della password come fattore di autenticazione, sostituendola con metodi basati su:

  • Biometria: impronte digitali, riconoscimento facciale (Windows Hello).
  • PIN dispositivo-specifici: codici legati a un singolo hardware, non trasmissibili.
  • App di autenticazione: Microsoft Authenticator invia richieste push per confermare l’accesso.
  • Passkey: standard emergente, supportato da Microsoft, Apple e Google, che utilizza chiavi crittografiche sincronizzate tra dispositivi.
  • Hardware security keys: dispositivi come YubiKey basati su protocolli FIDO2/WebAuthn.

Questi metodi si fondano su “qualcosa che hai” (device, chiave crittografica) o “qualcosa che sei” (biometria), anziché “qualcosa che sai” (password), aumentando significativamente la sicurezza.

Come funziona il sistema passwordless di Microsoft?

Al momento della creazione di un nuovo account Microsoft, l’utente viene guidato verso una configurazione passwordless:

  • Microsoft Authenticator: all’accesso, una notifica push viene inviata al telefono; l’utente autentica tramite biometria o codice temporaneo.
  • Windows Hello: login tramite webcam o sensore biometrico, o tramite PIN locale.
  • Passkey: la chiave crittografica è memorizzata in modo sicuro e sincronizzata tra dispositivi, utilizzando protocolli FIDO2/WebAuthn per garantire autenticazioni phishing-resistant.
  • Security Key hardware: dispositivo USB o NFC che, una volta inserito o avvicinato, consente l’accesso senza password.

L’intero processo si basa su crittografia asimmetrica, dove la chiave privata resta sempre sul dispositivo dell’utente, mentre la chiave pubblica è registrata sul server Microsoft, riducendo drasticamente i rischi di compromissione da furto di credenziali.

Sicurezza e resilienza: un nuovo standard

Il sistema passwordless di Microsoft integra:

  • Multi-Factor Authentication (MFA): combinazione di fattori biometrici, hardware e software.
  • Comunicazioni cifrate end-to-end tra app autenticatrici e server.
  • Resistenza al phishing: passkey e autenticazioni basate su challenge-response impediscono l’uso di credenziali rubate su siti falsi.
  • Isolamento dispositivo-specifico: i PIN non funzionano su altri dispositivi, limitando l’impatto di furti hardware.

Anche in caso di furto del telefono, l’accesso è protetto da biometria o PIN, evitando accessi non autorizzati.

Implicazioni per la cybersecurity aziendale e personale

Vantaggi principali:

  • Riduzione drastica degli attacchi basati su password.
  • Diminuzione dei costi IT legati a reset e supporto.
  • Maggiore user experience: accessi più rapidi e meno errori.
  • Allineamento agli standard emergenti di sicurezza digitale.

Sfide da considerare:

  • Dipendenza da dispositivi: smarrimento o guasto del device può bloccare l’accesso, anche se Microsoft prevede meccanismi di recovery.
  • Adozione e formazione: la transizione richiede un cambio culturale e tecnico, soprattutto per utenti meno esperti.
  • Compatibilità: alcune applicazioni legacy potrebbero ancora richiedere password, imponendo soluzioni ibride.

Per chi utilizza servizi Microsoft, il consiglio è di anticipare la transizione:

  1. Installare Microsoft Authenticator su smartphone.
  2. Attivare l’autenticazione passwordless tramite il portale account.microsoft.com.
  3. Configurare biometria e PIN device-specifici.
  4. Valutare l’adozione di security key hardware per ambienti ad alta sicurezza.

Ovviamente l’use case di Microsoft viene preso ad esempio, ma vale per qualsiasi altro brand che intraprenda questa scelta e, come utenti finali, possiamo scegliere e prediligere chi offre questa opportunità.


La decisione di Microsoft di abbandonare le password per i nuovi account rappresenta un punto di svolta nella sicurezza digitale. Per gli esperti di cybersecurity, è un segnale chiaro: il futuro dell’autenticazione è passwordless, basato su protocolli crittografici avanzati e fattori di autenticazione multifattoriali. Questo cambiamento non solo migliora la sicurezza, ma ridefinisce l’esperienza utente e la gestione delle identità digitali, ponendo le basi per un ecosistema più resiliente e meno vulnerabile agli attacchi.

In un mondo in cui le minacce informatiche evolvono rapidamente, abbracciare l’autenticazione passwordless non è più una scelta, ma una necessità strategica.