Flash news

Cybersicurezza, clima teso in ACN: il sindacato CISAL-SIBC-ACN proclama lo stato di agitazione

In un momento simbolico come la Festa dei Lavoratori, il primo sindacato interno all’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), CISAL-SIBC-ACN, ha annunciato ufficialmente lo stato di agitazione sindacale, il secondo nell’arco di soli sei mesi. Alla base della protesta vi sono gravi problematiche rimaste irrisolte, tra cui opacità nei processi di selezione e progressione del personale, ritardi nell’attuazione di strumenti di welfare e previdenza, e un clima interno definito “intimidatorio” nei confronti dei lavoratori che sollevano criticità.

Al centro del comunicato del sindacato c’è la situazione del CSIRT Italia, la centrale operativa dell’ACN incaricata della risposta agli incidenti cibernetici che coinvolgono infrastrutture critiche del Paese. Nonostante il ruolo strategico del CSIRT, i suoi operatori lamentano sovraccarichi di lavoro, turni imposti senza concertazione e condizioni organizzative penalizzanti rispetto al resto dell’Agenzia.

Il segretario del sindacato, Valerio Marone, sottolinea come il CSIRT sia “il fiore all’occhiello dell’Agenzia, spesso esaltato in pubblico, ma bersaglio quotidiano di ingiustizie e malcelate minacce”. Uno degli esempi più eclatanti riguarda l’ingresso e la stabilizzazione di personale proveniente da altre amministrazioni, spesso senza competenze specifiche in cybersicurezza, ma che ha ottenuto ruoli e trattamenti economici superiori rispetto agli specialisti del CSIRT.

A queste dinamiche si aggiunge il mancato rispetto degli impegni assunti dall’Agenzia nel verbale di conciliazione firmato a novembre 2024, che prevedeva l’avvio immediato di tavoli negoziali sul fondo pensione complementare e sul welfare aziendale. In entrambi i casi, l’ACN è accusata di gravi ritardi e proposte ritenute insoddisfacenti, che hanno comportato una perdita di benefici economici e fiscali per i dipendenti.

Non meno preoccupante è la denuncia di condotte antisindacali: direttive imposte senza confronto, mancate comunicazioni formali, e addirittura minacce di liste di proscrizione contro chi esprime dissenso, con il rischio di demansionamenti e esclusioni dalle progressioni di carriera.

Il sindacato, che rappresenta la maggioranza del personale sindacalizzato dell’ACN, ha richiesto l’avvio delle procedure di raffreddamento e conciliazione previste dalla legge, auspicando la convocazione di un tavolo con la partecipazione diretta del Direttore Generale Bruno Frattasi, come garante della rappresentanza dell’Agenzia.

Il caso CISAL-SIBC-ACN solleva interrogativi importanti non solo per la governance interna dell’ACN, ma per l’intero sistema di difesa cibernetica nazionale. In un settore dove la tempestività e la competenza fanno la differenza, garantire trasparenza, meritocrazia e condizioni lavorative eque dovrebbe essere una priorità non negoziabile.