KittenSec: prende di mira i membri della NATO e solleva preoccupazioni

In uno degli sviluppi nel campo security, è emerso di recente un nuovo gruppo hacktivist, che si fa chiamare “KittenSec,” con un evidente interesse nei confronti dei membri dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO). Le attività e le affermazioni del gruppo hanno sollevato interrogativi sulle loro intenzioni e affiliazioni nel panorama della cibersicurezza.

Fonti autorevoli, tra cui CyberScoop con un recente report, hanno riferito di essere in contatto con questa nuova entità hacktivist, gettando luce sugli obiettivi e l’origine del gruppo KittenSec. Nonostante si presenti come un collettivo nuovo, KittenSec ha riconosciuto legami con altri gruppi hacktivist come ThreatSec e GhostSec, noti per perseguire cause che vanno dal contrasto all’attività islamista all’opposizione all’oppressione.

GhostSec, noto per la sua campagna online contro le attività islamiste che ha preso vigore dopo gli attacchi a Charlie Hebdo a Parigi nel 2015, ha anche preso di mira interessi russi in mezzo alle tensioni globali in corso. ThreatSec, con ideologie simili, si è posizionato in modo simile all’interno del panorama hacktivist.

Tra le azioni recenti KittenSec ha recentemente rivendicato un attacco a una piattaforma di condivisione di informazioni della NATO e ha effettuato attacchi contro stati americani che cercavano di limitare l’accesso all’assistenza sanitaria o all’aborto a favore dell’affermazione del genere.

KittenSec ha dichiarato di opporsi alla corruzione come principale motivazione. Il loro primo obiettivo reso pubblico è stata la Romania, un obiettivo che affermano di aver raggiunto entro la fine di luglio. Da allora, le loro operazioni si sono estese per includere obiettivi in Grecia, Francia, Cile, Panama e Italia. Il gruppo nega fermamente qualsiasi alleanza politica ed esplicitamente afferma che le loro azioni non hanno alcuna relazione con il conflitto tra Russia e Ucraina.

È interessante notare che le azioni di KittenSec contro gli Stati membri della NATO sono state presentate dal gruppo come una risposta a ciò che percepiscono come violazioni dei diritti umani da parte di questi paesi. In particolare, il gruppo ha indicato a CyberScoop che la loro operazione contro la Romania “non è collegata al conflitto Russia-Ucraina”, ma piuttosto una forma di “rappresaglia contro i paesi NATO per i loro attacchi ai diritti umani”. Nonostante il gruppo neghi motivazioni finanziarie, le loro azioni e il loro discorso si allineano con la modalità operativa tipica degli hacktivist, che mirano a attirare l’attenzione su ingiustizie percepite attraverso mezzi digitali.

Sorge una preoccupazione urgente dalla possibilità che KittenSec possa avere affiliazioni con un ente sponsorizzato dallo Stato. Molti gruppi hacktivist sono noti per avere legami occulti con agenzie di intelligence statali. Data la particolare animosità di KittenSec nei confronti della NATO, è sorta la speculazione su un potenziale collegamento con la Russia. Tuttavia, qualsiasi tale connessione rimane al momento oggetto di speculazione e circostanza.

Mentre gli esperti di sicurezza informatica e gli analisti della sicurezza globale affrontano la crescita di questo nuovo gruppo hacktivist, persistono domande riguardo alle vere motivazioni, affiliazioni e alle possibili ramificazioni delle loro azioni sulla scena internazionale. La situazione in evoluzione richiede un’indagine approfondita per comprendere la natura di questa nuova forza digitale emergente e le sue implicazioni per la sicurezza informatica e le relazioni internazionali.